Riconoscere la Dipendenza Affettiva è fondamentale per chicchessia. In prima linea, ogni genitore dovrebbe interrogarsi sulla propria disponibilità affettiva nei confronti dei figli, la quale è assolutamente indispensabile per permettere a loro di crescere in modo sano. Il mestiere del genitore è molto difficile, ma per quelli che hanno intenzione di amarsi in modo sano e responsabile per amare il bambino nella stessa maniera, è fondamentale sapere come fare. E abbiamo tutti dentro un bambino che ha avuto bisogno di amore e attenzioni. Per ognuno, come detto, è importante stare bene, stare bene veramente. Credo che per poter realizzare ciò, bisogna imparare a conoscersi e ad amarsi senza voler dipendere da nessuno, pensando che quello, che non sappiamo fare per noi è responsabilità degli altri. La responsabilità del nostro benessere sta in noi stessi. Buona crescita a tutti!

Emotional Abuse and Neglect Defined

I am reading this book

Emotional Abuse and Neglect Defined

I created a podcast here

https://www.podcasts.com/beverly-engel-healing-your-emotional-self/episode/emotional-abuse-and-neglect-defined

It’s just about a few minutes and it is referring to this argument.

In the book it is a reading in the beginning of chapter 1 about page 20.

 

 

Non mi contatterà più

 

Non mi contatterà più Prima ho letto il mio ultimo post e mi rendo conto che non sono riuscita a migliorare la mia vita nel senso di un nuovo trasloco.

Non mi contatterà più perché gli ho detto che mi sono trasferita in Germania. Non scrivo da novembre dell’anno scorso. Ho appena letto il mio ultimo post e mi rendo conto che non sono riuscita a migliorare la mia vita nel senso di un nuovo trasloco.

 

https://dipendenzaaffettiva.altervista.org/?p=723

Non mi contatterà più.

Non mi contatterà più. Dopo una settimana di bel tempo e caldo oggi è molto coperto e la temperatura è scesa di almeno 8 gradi, penso. Questo mi rende più depressa del solito e così non sono uscita ancora fuori casa. Il pranzo lo farò più tardi, tanto non ho voglia di fare nulla. Non sento molto la fame. Basta non pensarci. Soprattutto non ho voglia di scendere nella cucina di mia madre, sempre sporca e disordinata.

Non ho nemmeno tanta voglia di scrivere. Una cosa volevo dire. Non credo che sarò più contattata dal mio ex narci border perché ad un suo messaggio di marzo, “ci vediamo” ho risposto con “Come? Mi sono trasferita in Germania. Come stai?”

Non mi contatterà più.

Inutile dire che non ha risposto più. In verità ho sentito una certa soddisfazione nel rispondere in quella maniera. Come se lui avesse espresso un suo bisogno e io l’avessi lasciato a bocca asciutta. Cioè si è mostrato vulnerabile ed io non ho potuta accontentarlo. Di conseguenza doveva rimediare e soltanto non rispondermi più era valido per punirmi.

Quindi c’è stato ancora quel conflitto del non essere disponibile per l’altro se mai avesse avuto bisogno.

Penso che mi abbia sempre trattata come una prostituta, cioè soltanto per ottenere sesso, ma poi mi aveva chiesto anche soldi.

Continuo di tanto in tanto a guardare il suo profilo Facebook con un profilo sconosciuto perché dal mio profilo è bloccato. Mette almeno una volta al mese una nuova foto di suo figlio. Ecco il suo biglietto da visita. Lui è molto bello, ma il figlio è un ragazzo e ancora fresco e pulito e bello come i genitori.

Non mi contatterà più.

Quindi non credo che mi contatti ancora. Problema risolto se non torno in Italia nella sua città. Quella era anche la mia città, ma per chiudere con lui sono andata via. Sperando di riuscirci altrove.

La lontananza da lui comunque non mi ha reso felice. In pratica provo invidia per suo figlio. Io ho 45 anni e non ho figli. All’inizio pensavo che lui sarebbe stata la mia occasione per fare un figlio, ma poi presto avevo capito che ne ero terrorizzata se fossi rimasta incinta da lui.

Praticamente continuo essere abbastanza depressa e con il maltempo di più.

 

Non posso cambiare mia madre narcisista

Non posso cambiare mia madre narcisista

Non posso cambiare mia madre narcisista

Non posso cambiare mia madre narcisista e non l’ho mai capito.

Da quando riesco a ricordare, mia madre mi ha fatto sempre male. Di uno schiaffo sono sicura, per il resto si tratta di violenza verbale e abuso emotivo.

Non avevo ancora capito che gli altri non si possono cambiare. Non avevo ancora capito che non posso recuperare i rapporti con i miei familiari perché non è una cosa che dipende da me.

Quello che sto capendo è che sono una persona altamente sensibile. Sto leggendo il libro di

Elaine Aron,The Highly Sensitive Person (La persona altamente sensibile).

Quindi devo accettare che sono una persona altamente sensibile. Di conseguenza mia madre continuerà a ferirmi finché è viva.

Non posso cambiare mia madre narcisista

È sempre stato un alternarsi tra essere trattata male da lei e poi faceva finta di niente, si calmava e poi riprendeva.

Ho avuto molte relazioni disfunzionali con partner narcisisti.

Ora tengo il no contact con l’ultimo. Di lui ho scritto in molti altri articoli. A febbraio gli ho scritto questo messaggio:

“Non so se te l’ho mai chiesto, in ogni caso te lo chiedo adesso: “Ti prego, non mi contattare MAI PIÙ!!!! Solo questo ti chiedo, rispetta i miei sentimenti per favore!”

Poi non gli ho più scritto. Sono in no contact. Lui continua a inviarmi sms. Lo ha fatto ad agosto e poi di nuovo in ottobre. Invia sempre e solo:

“Ciao come va”

Per il resto è bloccato ovunque. Lo messo in lista nera del telefono, quindi non mi può telefonare e finché non cambio numero potra scrivere sms.

Sono dipendente affettivamente da lui. So che ogni mio nuovo contatto con lui mi riporterebbe ad approfondire la dipendenza. Lui è consumatore di alcool e cocaina ed è un narcisista.

Quindi con il no contact tengo sotto controllo la mia dipendenza affettiva da lui.

Inoltre ho smesso per la prima volta in vita mia a coinvolgermi con ulteriori partner e questo a 42 anni.

Non intendo più iniziare qualsiasi conoscenza con uomini. Tanto sono sempre e solo stata attratta da uomini narcisisti.

Quei uomini buoni invece non mi attirano e poi so che non sto bene emotivamente. E giusto che io non pretenda da nessuno di salvarmi.

Dover chiudere con lui e con nuove prospettive di relazioni di coppia mi ha riaperto una depressione forte. La tengo sotto controllo, ma sento che non ce la faccio più.

Negli ultimi mesi il mio stato d’animo era peggiorato ulteriormente a causa del lavoro stagionale, del caldo eccessivo, la solitudine e il dover sopportare le varie colleghe narcisiste.

Non posso cambiare mia madre narcisista.

Avevo così deciso di tornare a vivere con la mia famiglia d’origine in Germania/Baviera dopo che ho vissuto in Italia da 23 anni.

La colpa è della pandemia. Di solito andavo a trovarli a natale, ma non riuscivo per la pandemia e così erano quasi due anni che non li vedevo più.

Ora sono a vivere con loro da un mese e mezzo. Sto male perché mia madre è più cattiva che mai con me.

Tra l’altro tiene sotto controllo tutta la famiglia, cioè mio padre e i miei fratelli e alcuni nipoti. Le suocere non le tiene sotto controllo. E comunque anche i miei fratelli narcisisti hanno trovato mogli narcisiste. Inutile dire che sono l’unica persona che ha cercato di crescere e migliorarsi. C’è un abisso tra me e loro, come c’è un abisso tra la Germania e l’Italia. Poi vivono molto isolati e io non c’è la faccio più.

Allora sto pensando che è arrivato il momento che io veramente mi prenda cura di me stessa. Soprattutto devo chiudere con mia madre. Questo vuol dire chiudere con tutti famigliari perché lei li controlla tutti e li usa quando non riesce ad entrare in contatto con me.

Il mio è un destino molto severo. Ci vuole molta umiltà ad accettare tutto questo. Cioè a vivere senza parenti alcuni e solo perché sono controllati da una narcisista maligna.

Sto pensando che devo andare via, torno in Italia. Poi devo accettare di essere sola e chiedere un aiuto psichiatrico. È ora che tenti una cura farmacologica della mia depressione. Ho tanta paura. Devo chiedere aiuto e devo fare il no contact con i familiari. La cosa migliore è che cambi numero. Non è necessario che sappiano più di me. Non c’è la faccio più. La devo finire con i sensi di colpa.

https://it.quora.com/%C3%88-un-male-che-io-odi-mia-madre-Mi-critica-sempre-e-mi-fa-costantemente-sentire-male-con-me-stessa-Mi-parla-con-un-tono-che-mi-fa-sentire-come-se-mi-odiasse-Ho-14-anni-C%C3%A8-qualcosa-che-posso-fare-per

Come smascherare il giudice interiore

Come smascherare il giudice interiore

Sto leggendo uno dei libri di Susan Forward, Money demons (I demoni del denaro)

Smascherare il giudice interiore

Sono arrivata al capitolo 3: Sabotaging your success (I sabotaggi del tuo successo) in cui propone un esercizio che chiama:

Smascherare il giudice interiore.

Bisogna rispondere a tre domande:

 

1 Cosa ho fatto?

 

2 Come ha reagito lui/lei?

 

3 Come mi sono sentito/a?

 

In precedenza la Forward ha spiegato che nell’infanzia vengono creati gli schemi della paura e dei risentimenti e come questi creano il terreno per i futuri comportamenti autodistruttivi negli adulti.

 

Ora ci viene chiesto di richiamare gli eventi della nostra infanzia o adolescenza in cui uno dei nostri genitori ci ha fatto sentire come un/a fallito/a.

 

Ecco qualche esempio:

 

1 Cosa ho fatto?

Sono stata bocciata nel compito di scienza a scuola e l’insegnante ha mandato una lettera a casa, asserendo che non mi sia impegnata ad usare tutto il mio potenziale.

2 Come ha reagito lui/lei?

Non mi ha parlato per due giorni come se l’avessi totalmente disonorato.

3 Come mi sono sentito/a?

Completamente disonorata, mi vergognavo, come un verme, come un completo fallimento.

 

1 Cosa ho fatto?

Mia madre non si era sentita bene e così mi sono impegnata veramente tanto per fare la cena per la prima volta. Avevo solo 9 anni.

2 Come ha reagito lui/lei?

Ha mangiato tutto, ma per tutto il tempo aveva continuato a lamentarsi, quanto fosse insipido, pesante e troppo cotto.

3 Come mi sono sentito/a?

Arrabbiata, delusa e ferita.

 

1 Cosa ho fatto?

Mi era stato offerto un lavoro come animatrice in un campo estivo.

2 Come ha reagito lui/lei?

Mi aveva detto che era la mia decisione, ma che non credesse che fossi capace di gestire un gruppo di bambini piccoli, se non ero nemmeno capace di tenere in ordine la mia camera.

3 Come mi sono sentito/a?

Stupida e senza speranza.

 

Ognuno di noi può trovare le proprie risposte alle domande e scriverle nei commenti!

https://www.amazon.it/dp/0553569384?tag=gz-blog-21&linkCode=osi&th=1&psc=1&ascsubtag=0-f-n-av_dipendenzaaffettiva

 

Uscire dall’insicurezza

Uscire dall’insicurezza

Uscire dall'insicurezza

Sta mattina ho riconosciuto che il mio problema è l’insicurezza. Uscire dall’insicurezza.

Definizione della parola da Treccani:

Mancanza di sicurezza; usato specialmente in espressioni come senso d’insicurezza, stato, clima, situazione d’insicurezza e simili, per indicare lo stato di perplessità, d’incertezza del presente e del futuro determinato da particolari condizioni politiche o sociali, o una condizione psichica di sfiducia, di esitazione, di smarrimento: era in atto un fenomeno di generale regressione, forse indotto dalla paura, o forse dal clima d’insicurezza che andava corrodendo la stessa fiducia di ciascuno in se stesso (Ermanno Rea).

https://www.treccani.it/vocabolario/insicurezza/

Ho paura di essere sentita da qualcuno. Di conseguenza non mi permetto di parlare a voce alta, ne di cantare.

Di queste cose mi rendo conto mentre cerco di registrare la mia esecuzione di un passaggio di uno spartito al pianoforte digitale insieme alla mia voce che conta… Il brano è LOVE ME di YIRUMA.

[Vivo sola in un monolocale dal 2017, precisamente da quando sono fuggita dalla convivenza con il compagno di quegli anni che attraverso una manipolazione orrenda tentava di farmi andare via dall’appartamento.

Di quel momento sicuramente ne dovrò scrivere, magari in un articolo apposta.]

Torniamo all’argomento di questo articolo….

Uscire dall’insicurezza: L’insicurezza nasce nell’infanzia

Dicevo, questo problema, come del resto tutti i miei altri problemi vengono dall’infanzia, per dire che da bambina mio padre mi aveva regalato un organo ed ho avuto lezioni per 1 anno ca.

A casa, mentre studiavo davanti l’organo temevo di disurbare. Lo strumento era posizionato nella sala che fungeva anche da sala TV. Di conseguenza era una stanza molto frequentata dai miei familiari. Soprattutto da mio padre che vedeva il telegiornale in quella stanza.

Ho avuto l’impressione che nessuno fosse interessato ad ascoltarmi mentre studiavo gli esercizi davanti l’organo. Mio padre sicuramente, forse anche mia madre, mi chiedevano di suonare in un altro momento quando volevano vedere la Televisione. Poi ad un certo punto abbiamo comprato delle cuffie.

Forse provavo anche vergogna ad essere sentita. Mio padre è un musicista che ha suonato e cantato in una band per 10-15 anni (ca. dai 19 anni in poi).

Purtroppo mio padre non si è molto dedicato a me. È un eufemismo per non dire che ero poco considerata. Io amiravo invece mio padre, ricordo dei bellissimi momenti quando studiava a casa un brano con la chitarra. A me piaceva ascoltarlo.

 

Alcuni pensieri di stamattina

Alcuni pensieri di stamattina… 

Chiamare “strano” un narcisista per esempio, lo porterà ad offendersi.

Io ho avuto a che fare con vari narcisisti nella mia vita. Tutti abbiamo a che fare con loro visto che sono ovunque, ma forse alcuni non hanno problemi con loro.

Alcuni pensieri di stamattina

Quando siamo innamorate (infattuate), è proprio questo la loro arma. Quando notano che stravedi per loro, iniziano ad approfittarsene. E tu da povera innamorata sei impotente al loro fascino.

Poi, quando capisci che ti devi salvare “le chiappe”, da innamorata ti devi allontanare, cioè interrompere qualsiasi contatto.

Il meccanismo tra l’innamorata ed il narcisista è un gioco perverso che nessuno dei due mai potrà controllare ne interrompere. L’unica cosa che interrompe il meccanismo perverso è il cambiamento profondo dell’innamorata, l’interruzione del contatto. Solo quello la salverà dalle grinfie perverse del narcisista.

È questione di emozioni tra loro e le emozioni non possono essere controllate, esistono è basta. Sono due persone molte empatiche con una differenza, l’innamorata ha una forte empatia emotiva, il narcisista ha solo una forte empatia cognitiva, cioè indovina le emozioni dell’innamorata perché sa come può evocarle, sa come si provocano le emozioni negli altri. Lo ha imparato fin da piccolo come tenere sotto controllo in tale maniera gli altri.

Alcuni pensieri di stamattina…

Il narcisista non ha compassione, e si dice che non possa sentire, che non abbia emozioni.

Ovviamente mi stavo riferendo ad un narcisista di alto grado.

Abbiamo tutti comportamenti narcisistici, ma quello che varia è il grado e la frequenza di tali comportamenti.

Io ad un certo punto ho iniziato a comportarmi come lui per fargli capire che le cose sono cambiate, che io sono cambiata, nel senso che una volta ho detto a lui: “sei strano”, ricordandomi che anche lui una volta me lo aveva detto, e notavo come si offendeva, poi comunque ho smesso di cercarlo o di insistere quando non rispondeva, e ho smesso di rispondere a lui o di rispondere con una sola parola per poi cadere nel silenzio.

Credevo non mi cercasse più, invece no. A metà gennaio mi è ancora arrivata un suo WhatsApp:

“come va bellezza”, dopo 3 mesi di silenzio che aveva ripreso dopo la mia domanda fine ottobre:

“e tu come stai?” alla quale non aveva risposto appunto per tre mesi. Probabilmente pensava che la faccina inviatomi prima del mio “e tu come stai?”, avesse spiegato come stesse. Era ovvio che non voleva chattare con me.

Alcuni pensieri di stamattina…

Credo che non gli fosse piaciuto il mio comportamento nell’ultimo incontro in ottobre, cioè che non l’ho fatto entrare, sessualmente parlando, ma non avevo un preservativo. Infatti se n’era andato quella sera con le parole:

“Avresti potuto farmi entrare, scherzo”

Aveva espresso il suo disappunto in maniera “delicata”, cioè anche con sarcasmo, ma con voce bassa. Non ha mai alzato la voce, nemmeno quando mi aveva mandato quel vocale, nel quale mi aveva detto quanto l’avessi fatto arrabbiare…etc etc

E mi chiedo, ma i psicopatici urlano mai, per esempio se si inca**ano?

Lui non portava mai preservativi, tranne una volta tempo fa, ma non era per idea sua. Lo diceva che non li usava, tranne in casi limite se incontrava una per strada, e che non sapesse nemmeno indossarli.

Io ho dato per scontato che andasse a letto anche con altre e non ho più voluto rischiare di prendermi l’HIV. Non si sa mai.

Alcuni pensieri di stamattina…

Fondamentalmente tra me e lui c’erano grossi problemi di comunicazione, nel senso che io avevo paura delle sue reazioni alle mie domande.

Ora basta ho detto abbastanza.

Ah, beh, io al suo what’s app di gennaio ho risposto dopo 1 giorno con “Bene”. Lui credeva di continuare la conversazione dopo 15 min con “cosa combini”, ma non gli ho più risposto.

Già le parole “cosa combini” mi danno fastidio, poi sinceramente sono risentita a causa dei 3 mesi di silenzio. Non sono mica un oggetto che si mette su uno scaffale per riprenderlo solo mesi dopo.

Ora basta davvero.

https://youtu.be/2tYc6sST_bs

 

Pensieri di anno nuovo 2021

 

Pensieri di anno nuovo 2021

Pensieri di anno nuovo 2021… Non sono partita male, emotivamente parlando. Quando osservavo i fuochi tra le 0:00 e le 0:17 sul mio balcone in solitudine del primo giorno dell’anno 2021, si è manifestato forte un pensiero. Finalmente è finito questo ANNO 2020 tragico!!! Non lo dimenticherò. Nessuno di noi lo dimentichera, quest’ultimo anno di difficoltà. Sappiamo tutti di cosa sto parlando. Nessuno mai si sarebbe aspettato uno sviluppo del genere, tranne qualche anima preparata da tempo a sviluppi simili…

Il 2020 è stato così carico di eventi traumatici per tutti. È finita 😛 Molti se ne sono andati con esso. Chi è rimasto è diventato più forte.

Riflessioni sulla mia dipendenza affettiva in questo nuovo 2021 

Mi capita ancora di pensare al mio tormentatore… Non l’ho sento da fine ottobre 2020, dopo la ricaduta in estate…

L’ultima domanda in chat è stata la mia, ma il mio “è tu come stai” dopo il suo “😔😔” non è stato risposto ulteriormente.

Doveva andare così. Non è importante che io conosca questa. Ho saputo abbastanza, dopo che avevo espresso il mio desiderio di conoscerlo meglio a giugno 2017. Veramente ho scoperto una persona…difficile trovare le parole giuste, diciamo sofferente. Provo compassione, come la proverei per qualsiasi essere che stia soffrendo, e poi ciò che è stato capace…l’ egoismo sfacciato e le sue pretese maldestre che hanno ucciso il mio amore tenerissimo.

Qui non parliamo della favola della ‘Bella e la Bestia’, ma parliamo di cose che capitano purtroppo.

Ho scoperto che queste ‘favole’ capitano ovunque ed a molti. Fermarsi nel vittimismo è una fase che prima o poi finisce. Finisce quando capisci che il mondo non gira intorno a te.

Anche io ho preteso che ricevessi ciò che desideravo. Ma poi inesorabilmente la “favola” giungeva lentamente alla sua fine, e visto che le favole esistono solo nell’immaginario, sono io che mi devo inventare il lieto fine.

I miei pensieri di questo anno nuovo 2021 mi ricordano che ho dovuto combattere

Dio, che parto difficile. Io spero di essere arrivata a questa fine lieta. Ho combattuto tanto per far sii che arrivasse. Sono arrivata a comportamenti che non mi sarei mai immaginata. Quindi ho tentato di fare il meglio di una situazione che mi aveva messo in ginocchio VERAMENTE.

Sono contenta perché non mi sono arrivati i suoi auguri di buon anno. Spero che mi abbia finalmente messa da parte. È il fatto di essere messa da parte è anche merito mio, sì, perché ho dovuto faticosamente cambiare comportamento, tenendo in mente il mio benessere.

Ad oggi è bloccato solo su Facebook, che poi se volesse spiarmi sarebbe facile da ovviare. Basta cercare qualcuno con un altro profilo… E non dico altro.

Non l’ho più bloccato su WhatsApp. Infondo spero che non prenda più in considerazione di ricontattarmi…

https://youtu.be/yQQH70MB9Nw

Perché un narcisista è privo di dignità

Perché un narcisista è privo di dignità

Perché un narcisista è privo di dignità.

Privo di dignità…. È questo che lo caratterizza.

Io ho avuto una ricaduta nel senso che ho interrotto il no contact. Lo avevo bloccato su WhatsApp e su Messenger e il numero in lista nera con notifica.

Ho iniziato da poco un nuovo percorso di psicanalisi. Nell’ultimo appuntamento è venuta fuori tutta la mia rabbia sia verso l’ex narci border covert maglino sia verso i narcisisti del mio ultimo lavoro dal quale mi sono licenziata a febbraio.

Poi quella stessa sera di quell’appuntamento, 90 min dopo la fine dell’appuntamento che mi ha lasciato in uno stato alterato, è arrivato l’attacco di questo ex.

La psicanalisi è una cosa un po’ strana, un po’ come i psicanalisti. Il nuovo terapista mi ha detto che ogni appuntamento dura 45 min. Allora quando erano 45 min ha detto “stop”. Così mi sono dovuta interrompere in pieno sfogo di rabbia. Ho pagato, salutato e sono andata via. Chissà quanto sarà stato sollevato che fosse finita.

Sono uscita alterata perché mi ero calata nell’espressione delle emozioni di rabbia, e questa rabbia, la rabbia verso i narcisisti, è TANTA. Sembra che mi facciano diventare Borderline.

Comunque direi che non è un male che riesco a tirare fuori la rabbia. In passato ero troppo timida e quindi subivo molto. La mia è paura di violenza fisica. Temo le persone mi possano fermare è fare male fisicamente.

Perché un narcisista è privo di dignità.

Ora arrivo all’attacco dell’ex 90 min dopo la fine della seduta. Ero ancora in stato alterato, e spesso è così per me dopo che torno da una seduta, mi sento confusa.

Quindi il mio filtro molestie mi fa arrivare una notifica, poi una seconda, una terza e una quarta.

Tutte dello stesso numero dell’ex. Prima notifica: Ciao viva come va. Poi le notifiche di 3 telefonate. Per aumentare lo sconforto ha aggiunto una richiesta di amicizia su Facebook.

Perché un narcisista è privo di dignità.

I pensieri sono sempre quelli, ma con quale faccia tosta???? Lui non ha un buon autocontrollo, è questo il problema. Quindi fa cose che sono violente e invadenti.

Non ho reagito quella sera perché ero troppo turbata. Ma ho reagito il giorno dopo quando le mie emozioni, la mia rabbia e ansia erano alle stelle e avevano bisogno di esplodere in faccia sua.

Gli ho scritto:

“Non so che cosa vuoi. Sappilo che non ci sono più né per fornirti soldi né sesso, è chiaro?? Non rompere il cazzo!!!!”

2 giorni dopo gli scrivo questo:

“Ciao, sono stata aggressiva, mi spiace ma volevo essere chiara. Per il resto sto sempre uguale, non ho superato nulla. Sai di cosa parlo. Te invece come stai?”

Lui immediatamente ha risposto.

Ero stanca di odiarlo e di temerlo. Vi assicuro che odiare una persona consuma molta energia e nel mio caso penso mi abbia causato una depressione non indifferente.

Quindi mi ci sono ritrovato in chat SMS con lui per 3 ore. Dopodiché ho acconsentito che venisse a casa mia. Volevo affrontare questa prova di coraggio con la mia nuova assertivita, calma e forza d’animo. È venuto. Abbiamo parlato dei fatti passati, oh ragazzi, abbiamo parlato dei fatti successi 19 mesi fa. Lui è rimasto scioccato dalle cose che gli avevo raccontato, cioè cose che avevo vissuto con lui 19 mesi fa. È finito con lui a lasciare casa mia dopo 2 ore in malo modo. Si perché non reggeva più lo sconforto. Inoltre lui dopo qualche bicchiere di vino è passato alla solita alterazione. È andato via con le parole: “Ma tu stai male…..” E lo ripeteva. Poi prima che entra in ascensore lo guardo dalla porta e mi dice: “Non sono mica un bambino di 3 anni”

A parlarne sembra anche che faccia ridere. In realtà farebbe più piangere se si vuole compatirlo. Sto trovando un po’ di compassione che secondo me è il giusto sentimento che ho bisogno di sviluppare.

Lui ha problemi, problemi grossi. La parola psicopatico l’ha tirara fuori lui così come la parola Cocaina. È ossessionato. Probabilmente sta iniziando a pensare di essere uno psicopatico, e immagino che tanti lo avranno accusato di psicopatia.

Ah, e poi ad un certo punto mi dice: “Adesso tiro fuori il coltello”

Peccato che non mi sono spaventata. Lui ha sempre voluto spaventarmi anche se ovviamente non ammette queste cose. Vuole spaventarmi per esercitare il suo finto potere. Più io entro nel mio potere più lui perde il suo. Quindi il mio studio del narcisismo su Quora ha servito direi.

Sto affrontando i miei conflitti, è uno è senza ombra di dubbio la paura del confronto e la paura della violenza fisica. Sto riconquistando assertivita, coerenza, sanità, ragionevolezza, coraggio, è appunto il coraggio di guardare in faccia i mostri violenti nella mia testa.

Se esistono un motivo esiste. Ho subito violenza fisica in passato. E ragazzi, anche uno schiaffo è violenza fisica, che lo volete accettare o no,

UNO SCHIAFFO È VIOLENZA FISICA.

Con queste parole vi saluto.

https://www.google.com/amp/s/lamenteemeravigliosa.it/mettere-parte-l-orgoglio-non-la-dignita/amp/

 

L’importanza del ricominciare

L'importanza del ricominciare

L’importanza del ricominciare… Oggi ho ricominciato un nuovo percorso di terapia. Ho riconosciuto che era necessario un cambiamento.

Così dopo l’ultima seduta con il mio ex terapeuta, nonostante mi avesse dato un nuovo appuntamento, nel giro di pochi giorni sono arrivata alla decisione di disdire l’appuntamento con lui.

L’ho chiamato, chiedendo la cancellazione dell’appuntamento prossimo. Non mi ha nemmeno chiesto perché lo stavo cancellando.

Poi, subito dopo ho chiamato il nuovo terapista. Ho scelto un uomo che ho scoperto in un sito di psicologi in Italia. Mi piaceva il profilo: Specializzato in disturbi di personalità con focus sul Disturbo narcisistico di personalità (DNP), specializzazione in disturbi alimentari.

Proprio quello che mi ci voleva. Ha fatto studi in America ed in Cina.

L’importanza del ricominciare….

È stato bellissimo il primo appuntamento, ad un certo punto gli parlavo in inglese e mi rispondeva in inglese. Ha un inglese +che perfetto.

Io sono molto legato alla lingua inglese perché provengo da un percorso di gruppi di auto aiuto in lingua inglese. Esattamente si tratta dei gruppi di Slaahow (Sex and Love Addicts Anonymous How) su Skype.

https://www.slaauk.org/useful-resources/slaa-how-documents/what-is-slaa-how/

Il suo stile mi piace molto perché non è il classico stile italiano. Come surplus è giovane (siamo quasi coetanei) ed è bello.

Cosa particolare, ha lo stesso segno zodiacale dei miei ex. Praticamente sono 18 anni che esclusivamente conosco uomini di questo segno che sono attratti da me.

Con questi ex ho toccato le stelle e l’inferno… In poche parole li ho amato molto, ma ho riconosciuto che non andiamo d’accordo. Non andavo d’accordo però non da subito ma verso la fine.

L’importanza del ricominciare…

Ultimamente penso di essere una narcisista covert borderline. Mia madre è una narcisista…

Vediamo. Mi farà una diagnosi. Sento che è un analista molto bravo ed intuitivo. Quindi al momento mi fido molto.

Che altro dire… sono felice di questa opportunità!

Se ricomincio con questo nuovo percorso di psicanalisi perché ne ho bisogno e mi merito di sapere chi sono e come ho contribuito a ritrovarmi a questo punto della mia vita segnato dalla difficoltà di riemergere dopo la chiusura della mia ultima relazione d’amore. Un amore che per me non è ancora finito, ultimamente ho sentito di amarlo ancora molto, o forse è più corretto di bramare ancora un contatto con lui.

Ho resistito per la grazia di Dio e non l’ho sbloccato per contattarlo.

Con gratitudine.

Sincerly,

Dipendenza affettiva. 

Violenza fisica sottile

Violenza fisica sottile

Se penso alla violenza fisica sottile mi vengono in mente ovviamente gli eventi più recenti, ma indagando nel mio passato c’è ne sono troppi per i miei gusti.

Parliamo di violenza fisica sottile…

Quindi l’ultima persona che mi ha leso è stato il mio ultimo ex narcisista (border narci covert).

Un ricordo che ho ben presente è quando lui mi stringesse un capezzolo. Lo sappiamo tutti che è una zona molto delicata e sensibile, e mi chiedo che bisogno c’è di strizzarlo in modo violento, cioè con tutta la forza che un ragazzo giovane (calciatore) può avere. Era alto e magro con una forza potente. Ovviamente i violenti ne hanno più dei delicati che nemmeno si permetterebbero a usare una tale forza fisica sul corpo di un’altra persona.

Rifletto, e mi rendo conto che questo dolore che mi provocava strizzando il mio capezzolo in tal modo, mi intimidiva, ed era violenza fisica sottile. Lui aveva già capito che ero una ragazza timida, anzi una volta mi ha chiamato “timidona”.

Quello che mi è diventato chiaro è che mi intimidiva, non al primo incontro, ma a partire dal secondo.

Quindi presumo che lui si diletta a spaventare le persone. Ne trae rifornimento narcisistico. Ha bisogno di affermare il suo potere per sottomettere e abusare l’innocenza delle persone delicate (timide).

Perché uno può avere un tale bisogno?Perché è narcisista? Sociopatico? Sadico? Si, ho avuto fin troppe prove per poter dire che lui è tutto questo.

Quello che ha fatto traboccare il vaso è stato un ultimo rapporto sessuale. In questo rapporto ho percepito il suo sadismo, mi ha preso in un momento nel quale ero distrutta moralmente e mentalmente dopo una serata passata in casa mia dove gli ho fatto (purtroppo…non lo so) delle domande a lui molto scomode. Ero troppo arrabbiata, si perché lui mi manipolava, io mi rendevo conto si e no, della mia dipendenza affettiva da lui.

Lui essendo narcisista si inca**ò. Ed è partito una sorta di gaslighting. Ovviamente da subito mi punì per la mia prima domanda allontanandosi fisicamente da me. L’ho fatta durante la sua performance sessuale, e come potevo mai permettermi tanto di interrompere la sua concentrazione chiedendogli ‘perché mi aveva bloccato su Facebook’?

La mia seconda domanda è avvenuta poco dopo. Ormai avevo preso il coraggio di fare la prima, e quindi mi veniva facile fare anche la seconda.

In qualche modo avevo anche capito che lui aveva sviluppato una sorta di dipendenza da me. (Una cosa che succede anche agli psicopatici, ma forse il termine più giusto è ossessione.) Si, i narcisisti sono ossessionati dalle loro vittime.

La stessa cosa accade ai dipendenti affettivi. I dipendenti affettivi sono ossessionati dal loro carnefice. Cioè, il narcisista deve abusare del dipendente affettivo, e il dipendente affettivo deve sottomettersi al narcisista. Sono ambedue delle persone ossessionate, ognuno dalla propria perversione/dipendenza.

Ora sorgono delle domande:

  • Perché il dipendente affettivo ha bisogno di essere abusato da un narcisista?
  •  Perché il narcisista ha bisogno di abusare di un dipendente affettivo?

Intanto vi lascio con queste belle riflessioni….

Ah, dimenticavo….

La seconda domanda che gli avevo fatto:

‘Quante volte ti fai la cocaina?’

 

La violenza fisica del narcisista:

 

Il libro può essere letto liberamente su:

https://archive.org/details/r3381055_mvrht_123/mode/2up?q=Autostima

 

 

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